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Sebbene i giovani germogli dal felce aquilina possano essere una prelibatezza culinaria in alcune parti del mondo, la pianta è ancora leggermente tossica. L'intera pianta contiene una serie di diversi composti cancerogeni e quantità pericolosamente elevate di tiaminasi: un consumo eccessivo a lungo termine porterà ad avvelenamento cronico. I sintomi di un avvelenamento dal felce aquilina richiedono tempo per apparire, a seconda di quanta pianta è stata mangiata. Di solito comportano una carenza di vitamina B1, che significa cecità, perdita di peso e depressione, nonché un aumento del rischio di tumori esofagei e gastrici. Diversi studi hanno trovato un legame tra coloro che consumano la pianta in quantità elevate e il tasso di tumori allo stomaco. Sebbene il felce aquilina sia consumato come verdura di stagione, deve essere preparato in un modo specifico per abbassare i livelli di tossine. Chi non lo fa, o chi mangia la pianta in eccesso, è maggiormente a rischio di essere avvelenato.
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